tradimenti
Il Tarlo parte V


21.10.2023 |
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"Prese un carrello e cominciò a girare, prendendo qualcosa dagli scaffali, ci volle poco e si ritrovò faccia a faccia con quell'uomo, che affatto sorpreso si..."
Quella mattina ero allegra, uno dei miei Mercoledì trasgressivi, pensavo a Lui, no! Non mio marito, ma al mio cazzo alternativo, quello della libidine.Era presto ed eravamo ancora a letto, Andrea ancora dormiva, ed io mi alzai, lo guardai dormiente così angelico e pensai, povero il mio amore cornuto. Mi venne spontaneo accarezzargli i capelli proprio sulla fronte, quasi a sicerarmi, che non gli stessero crescendo veramente ed un sorriso affiorò sulle mie labbra.
Avergli raccontato il mio primo tradimento, facendolo passare per una storia successa alla mia amica, era stato geniale, avevo provato una grande eccitazione e, dopo, ero corsa in bagno e lavandomi sul bidé avevo molto indugiato sul buchetto, che da quel giorno non era più vergine, avevo infilato due dita e nonostante un po' di dolore, mi ero masturbata pensando a quanto era accaduto e a quando avrei potuto farlo di nuovo.
Non provavo alcun rimorso, le tante letture di racconti erotici, che erano diventate la mia letteratura preferita, mi avevano assuefatto all'idea del tradimento ai fini della soddisfazione sessuale; nella mia testa non avevo mai tradito mio marito, che amavo ancora tantissimo, con Lui condividevo tutta la mia vita, la famiglia, gli amici, il piacere di cucinare insieme e certamente anche il sesso, seppure fatto di dolcezza, coccole e baci teneri e appassionati.
Con l'altro avevo provato il sesso animale, la libidine, che non ha carezze ma schiaffi sul culo, sulle tette e sulla vagina, quell'uomo godeva da morire a farmi sentire dolore ed io mi eccitavo ancora di più dopo aver provato il dolore degli schiaffi, sentendomi sempre più un oggetto nelle mani di un uomo rozzo e porco. Che non ha baci ma morsi e profanazione della mia bocca col suo cazzo duro fino a quasi soffocarmi.
Sentirlo trattarmi come un oggetto del suo piacere, mi faceva sentire una troia e mi uscivano dalla bocca, oltre a gridi di dolore e piacere, frasi che arrossivo solo a pensarle quando ero insieme a mio marito. In quei momenti non ero più io ma una delle tante donne libertine dei racconti che avevo letto.
Mentre, in bagno, pensavo queste cose, mi accorsi che Andrea era andato in cucina e cercai di scacciare quei pensieri per riprendere il mio ruolo di moglie e mamma premurosa. Guardai mio marito a torso nudo, coi pantaloni del pigiama, e pensai che era ancora un bell'uomo, gli diedi un bacio leggero sulle labbra strofinando una tetta sul suo braccio e provando subito un piccolo brivido. Lui mi carezzò il culo, coperto solo dalle mutandine e vidi la voglia nei suoi occhi, mi sarei lasciata volentieri scopare in quel momento, tutti e due ci stavamo eccitando......... ma la voce assonnata di Tina, la nostra figlia più grande, interruppe il momento magico e con uno sguardo malinconico nei nostri occhi, abbandoniamo l'idea, anche se i nostri corpi avevano i segni della nostra eccitazione interrotta, i miei capezzoli quasi bucavano la maglietta leggera che avevo indosso oltre le mutandine e è il cazzo di Andrea si notava evidente, anche se ancora barzotto dentro i pantaloni morbidi di cotone, tant'é che dovette girarsi verso il lavabo fino a quando l'effetto non terminò.
Anche quel giorno Andrea sarebbe partito per lavoro e sarebbe rimasto fuori 3 giorni, Bruna si era organizzata per avere la massima libertà fino almeno alle 19, 00, quindi aveva tutto il tempo per una giornata che immaginava infuocata a casa del suo amico. Questo sarebbe stato il loro terzo incontro, dopo quel primo dove si era fatta sverginare il culo, pagandone anche le conseguenze per alcuni giorni avendo problemi a sedersi, dopo 3 settimane c'era stato il secondo incontro. Lei era tornata in quel supermercato ed aveva atteso che arrivasse l'uomo. Quando fu entrato attese qualche minuto prima di entrare, sapeva che certamente si sarebbero incontrati. Si era vestita in modo un po' provocante, non esageratamente, ma coi suoi calzoni aderentissimi e la camicetta sbottonata al punto giusto per mostrare il tessuto ricamato del suo reggiseno ed il solco profondo tra le sue mammella di donna matura e mamma di due figli, faceva certamente la sua bella figura. Completava il tutto il suo perizoma che mostrava il segno, sui fianchi, sotto i pantaloni e le sue scarpe col tacco a spillo da 10cm, che ad essere onesta con sé stessa la eccitavano allo specchio, ma che non vedeva l'ora di togliere per quanto le facevano male non essendo abituata ad usarle.
In realtà era uscita da casa con un leggero polverino che copriva tutto e scarpe basse come di abitudine, per evitare i pettegolezzi della gente che la conosceva, poi in macchina avvenne la trasformazione, aggiungendo anche un rossetto rosso sulle labbra.
Prese un carrello e cominciò a girare, prendendo qualcosa dagli scaffali, ci volle poco e si ritrovò faccia a faccia con quell'uomo, che affatto sorpreso si guardò intorno e visto che non c'era altra gente, le prese subito un seno con la sua mano strigendiglielo fino a farla urlare di dolore
Continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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